In questa sezione del sito pubblichiamo i materiali di approfondimento legati alla mostra La Repubblica di Montefiorino. Un distretto partigiano, realizzata dal Museo in collaborazione con gli istituti storici di Modena e Reggio Emilia e con il sostegno dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna in occasione del 75° anniversario della Repubblica partigiana del 1944.
L'esposizione, curata da Chiara Asti, offre uno sguardo sintetico aggiornato sulla esperienza della zona libera, fornendo inoltre le biografie di alcuni protagonisti; tramite un QR code posto sui pannelli è possibile consultare questi contenuti supplementari, di carattere multimediale.
Intervento di Marco Minardi, presidente dell'Istituto storico di Parma, sull'avvio della Resistenza in Emilia-Romagna, durante il convegno 1943. Alle origini di un nuovo inizio (Bologna 29-30 novembre 2013)
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Un ricordo di don Pasquino Borghi, nome di battaglia Albertario, prete partigiano che a seguito di delazione viene arrestato e fucilato a Reggio Emilia il 30 gennaio del 1944. Albertario è medaglia d'oro al valor militare alla memoria, con la seguente motivazione:
«Animatore ardente dei primi nuclei partigiani, trasfuse in essi il sano entusiasmo che li sostenne nell'azione. La sua casa fu asilo ad evasi da prigionia tedesca e scuola di nuovi combattenti della libertà. Imprigionato dal nemico, sopportò patimenti e sevizie, ma la fede e la pietà tennero chiuse le labbra in un sublime silenzio che risparmiò ai compagni di lotta la sofferenza del carcere e lo strazio della tortura. Affrontò il piombo nemico con la purezza dei martiri e con la fierezza dei forti e sulla soglia della morte la sua parola di fede e di conforto fu di estremo viatico ai compagni nel sacrificio per assurgere nel cielo degli eroi»
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Leo Compagni è uno degli ultimi testimoni della strage di Monchio, durante la quale i nazifascisti uccisero 136 persone. Quando il 18 marzo 1944 suo padre venne trucidato Leo aveva 13 anni. La testimonianza che segue è stata registrata durante l'History Camp nel mese di agosto 2018.
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Per approfondire ulteriormente:
La strage di Monchio e la strage di Cervarolo nell'Atlante delle Stragi Naziste e Fasciste in Italia
Il documentario La Malora (2010), speciale di Rainews24 dedicato all'eccidio di Monchio, Costrignano e Susano
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Le canzoni dei partigiani e della Resistenza rappresentano in Italia, ma non solo, uno dei momenti più alti della tradizione dei canti di protesta.
Spesso come allegorie o rifacimenti di vecchie "canzonette", altre volte parodie di canti del fascismo, questi canti hanno accompagnato l'antifascismo durante il ventennio e la lotta di Liberazione.
Le storie delle brigate partigiane, delle lotte, degli eccidi, delle operazioni militari, ma anche la resistenza al fascismo, alla violenza delle squadracce, sono raccontate da questi canti.
DALLE BELLE CITTA', conosciuta anche come I Ribelli della Montagna, è l'inno della III Brigata garibaldina Liguria. L'autore delle parole è Emilio Casalini "Cini", assieme ai partigiani della Brigata; l'autore della musica, una tra le poche completamente originali, è Luciano Rossi" Lanfranco" che la compose durante i turni di guardia. Fonte: ilDeposito.org
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CON LA GUERRIGLIA è il canto di battaglia della Brigata Garibaldina Cichero e di altre formazioni partigiane combattenti sull'Appennino ligure. Nell'immediato dopoguerra il brano verrà poi rielaborato in differenti versioni. Con la Guerriglia trae le sue origini dall' Inno della Rivolta, canto anarchico il cui testo ricalcava fedelmente la poesia Dies Irae, scritta nel 1893 da Luigi Molinari e pubblicata l'anno seguente sull'Almanacco della Favilla, periodico bimestrale di propaganda libertaria edito a Mantova, e successivamente musicata nel 1904. Fonte: ilDeposito.org
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Cantata un po' ovunque dalle varie brigate, FISCHIA IL VENTO è stato forse il canto più eseguito durante la Resistenza. L'autore del testo, Felice Cascione, comandante della II Divisione d'assalto garibaldina di Imperia, è morto nelle montagne della provincia di Cuneo nel 1944 in uno scontro a fuoco con i fascisti. Solo pochi giorni prima aveva composto questo canto che poi, in modo spontaneo, ha iniziato a diffondersi tanto da diventare un vero e proprio inno dei partigiani. Fonte: ilDeposito.org
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Per approfondire il tema dei canti resistenziali: ilDeposito.org
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Ultimio Pagani, partigiano locale, ricorda alcuni eventi del periodo resistenziale, con estrema lucidità e franchezza, in questo video scritto e diretto da Arcadio Cavalli. Ultimio, classe 1922, nel 1944 ha 22 anni. Dal dicembre del 1944 è comandante di un Battaglione di partigiani locali della Brigata Bigi e poi della Brigata Dolo.
Dopo la guerra, resterà sempre a Montefiorino: attivo nell'Anpi locale, ha contribuito attivamente alla nascita del Museo negli anni Settanta.
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La Zona libera di Montefiorino nei ricordi di Giulio Gaetti, che all'epoca dei fatti era un ragazzino. La testimonianza è stata raccolta presso Lago di Montefiorino il 4 agosto 2018 durante la Scuola estiva di Storia Orale che A.I.S.O. (Associazione Italiana di Storia Orale) ha organizzato a Montefiorino.
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Un brano del documentario di Aldo Zappalà, La Repubblica dei Ribelli. I partigiani di Montefiorino, contenente le testimonianze di alcuni dei protagonisti.
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L'attacco tedesco alla Zona libera in un brano del documentario di Aldo Zappalà, La Repubblica dei Ribelli. I partigiani di Montefiorino. Contiene la testimonianza di Mario Ricci, "Armando" registrata per il documentario Rai di Bizzarri Le Repubbliche Partigiane (1974).
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Nel 2016 è uscito il documentario Era tutto molto naturale, sulla formazione democratico cristiana che prese il nome di Brigata Italia. Nel documentario di Giulia Bondi, Luigi Paganelli, Gabriele Amorth, Luciano e Nivarda Busani, Giuseppe Fogliani e Ivo Silingardi, rievocano nel documentario quella stagione di impegno, insieme a Gina Rossi, all'epoca giovane ragazza di Strinati, una borgata dell'Appennino reggiano nella cui casa vissero a lungo i "ribelli", e a Giuliana Gorrieri, sorella del loro comandante "Claudio".
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Giacomo Notari "Willi", nato nel 1927 a Marmoreto di Busana, si unisce alla Resistenza a soli 17 anni; con la sua brigata, che opera tra Ligonchio, Busana e Cervarezza (Appennino reggiano) contribuisce al sabotaggio di diversi ponti e infrastrutture. In questa intervista ricorda la battaglia per la difesa della Centrale idroelettrica di Ligonchio, tra il 10 e il 14 aprile 1945.
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L'attuale allestimento del Museo della Repubblica di Montefiorino e della Resistenza Italiana
Il Fondo Corti costituisce un'importante testimonianza del periodo della Repubblica di Montefiorino.
Chi è interessato a visionare ed acquistare le foto deve rivolgersi direttamente a Fondazione Fotografia Modena.
Per visionare tutte le foto del Fondo disponibili:
http://raccoltafoto.comune.modena.it/index.html
Ricerca Fotografie in alto a sinistra e come Archivio : Comune di Montefiorino.
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