Il Museo nasce dalla volontà di perpetuare e attualizzare le memorie, la conoscenza e il lascito ideale della lotta di liberazione attraverso un allestimento moderno,
arricchito dalle potenzialità offerte dalle nuove tecnologie e dalle più avanzate strategie espositive, ma non per questo insensibile alla tradizione e alla specificità dello spazio fisico (la rocca medievale) e dei luoghi (la zona libera) in cui il Museo si colloca. In continuità con la precedente struttura, inaugurata nel 1979 e rivista nel 1996, il nuovo allestimento si propone come strumento privilegiato di sensibilizzazione e formazione storica per le generazioni emergenti. Il percorso è ovviamente incentrato sulla straordinaria esperienza della "Repubblica partigiana" del 1944, con le sue eccezionali implicazioni militari, politiche e sociali. Ma la vicenda dell'appennino emiliano diventa l'angolo di rifrazione dal quale osservare la storia profonda del fascismo italiano, le grandi figure ma anche i fallimenti dell'antifascismo, le dinamiche e le ricadute della partecipazione dell'Italia mussoliniana alla guerra, le oscillazioni nel consenso al regime totalitario.
Poi le vicende tormentate del 25 luglio e dell'8 settembre, l'invasione tedesca, la rinascita del fascismo, nella nuova veste repubblicana; ma anche la risposta emotiva, militare e politica rappresentata dalla resistenza. Essa viene ricostruita nelle sue varie dimensioni, con particolare attenzione al contesto della montagna; e nelle diverse fasi, dai difficili inizi dell'inverno 1943, alla crescita del movimento nella primavera (anche a seguito dei bandi della Rsi), fino all'estate partigiana del 1944. In questo contesto si situa la specificità dell'esperienza della zona libera costituitasi tra le province di Modena e Reggio Emilia.
Questa storia richiama un'Italia spaccata lungo numerose faglie: quella che divide il Sud liberato dal Nord occupato; quella che contrappone i combattenti della Repubblica sociale e i loro coetanei partigiani; quella che distingue i percorsi della grande storia politica e militare dal vissuto, spesso penoso e affannato, delle comunità civili. Alla comprensione delle ragioni e delle forme concrete assunte da tali fratture, e del loro significato a settant'anni dai terribili e grandiosi eventi del 1944-45, mira il nuovo Museo della Repubblico di Montefiorino e della Resistenza italiana. Già nella denominazione, che combina la dimensione locale e quella nazionale, esso vuole d'altra parte riaffermare un principio ampiamente noto agli studiosi, e caro a tutti coloro che hanno a cuore il sentire storico come fondamento della vita associata: che ogni storia particolare è anche, sempre, storia generale; e che, viceversa, ogni grande storia, per essere capita, deve sapersi avvicinare agli uomini e alle donne in carne e ossa che l'hanno fatta.
Comitato scientifico
Giuliano Albarani
Mirco Carrattieri
Lauretta Longagnani
Fabio Emiliano Manfredi
Valerio Massimo Manfredi
Luciano Ruggi
Laura Zona
Progetto storico e percorso museale
Fabio Emiliano Manfredi
in collaborazione con
Mirco Carrattieri, Vladimir Isailovic
Progetto allestimento e realizzazione installazioni multimediali
Fuse*Architecture
Realizzazione allestimento museale:
illuminazione, arredi, grafiche, fotoritocchi
Neon King, Visual Exhibition
Progetto immagine
Enzo Pancaldi
Fotografie
Fondo Corti
Archivio Istituto Storico Modena
Archivio Istoreco Reggio Emilia
Fondazione Fotografia Modena
Immagini filmiche
Archivio Storico Luce
Responsabile Progetto Maria Gabriella Macchiarulo
Coordinamento Lavorazioni Tecniche Davide Maggi
Montaggio filmati Orlando Siddi
Videoinstallazione Simmetrie Vol. I
Regia Roland Sejko
Montaggio Luca Onorati
Voci recitanti
Andrea Ferrari, Diana Manea, Simone Tangolo
Canti della Resistenza
Coro La Baita - Scandiano
Si ringraziano per la collaborazione prestata
Milena Balducchi, Patrizia Barbolini, Michele Bellelli, Carlo Bonacini,
Annalisa Bondioli, Fabio Bonvicini, Laura Carlini, Famiglia Corti,
Adriano Domati, Giovanni Fantozzi, Fedele Fantuzzi, Mara Malavasi,
Aude Pacchioni, Giacomo Pedini, Luigi Pedroni, Eliseo Piacentini,
Claudio Silingardi, Chiara Torcianti, Federico Zanti
© 2017 - Museo della Repubblica di Montefiorino e della Resistenza italiana
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